Militari
appartenenti al Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di
Porto di Vibo Valentia Marina, al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di
Catanzaro e al Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, coadiuvati dal
Personale tecnico dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della
Calabria, nell'ambito di specifica attività di indagine in materia di tutela ambientale
e salvaguardia della salute pubblica, coordinati dalla Procura della Repubblica
di Lamezia Terme, hanno posto sotto sequestro un impianto di autolavaggio
ubicato nel territorio del Comune di Lamezia Terme, avente una superficie di
circa mq 296, il cui valore complessivo si aggira attorno ai € 100.000,00. Il
titolare dell'attività produttiva che, a vario titolo, risulta gravemente
indiziato di molteplici violazioni ambientali, è stato deferito alla Procura
della Repubblica di Lamezia Terme. Al termine degli
accertamenti tecnici esperiti presso la sede operativa dell'attività
commerciale, è stato riscontrata l'assenza di qualsivoglia documentazione
autorizzativa in materia ambientale, nello specifico venivano contestate
immissioni non autorizzate in pubblica fognatura di acque reflue industriali,
generate nel corso dell'attività di impresa, nonché la gestione illecita di
rifiuti che avveniva in totale difformità alla normativa di settore. Alla luce di ciò, la
polizia giudiziaria procedeva al sequestro preventivo dell'impianto per
autolavaggio, alle attrezzature presenti all'interno del modulo prefabbricato e
ai rifiuti speciali ivi stoccati, deferendo i rappresentanti legali delle
società oggetto di verifica alla Procura della Repubblica di Lamezia, poiché
gravemente indiziati delle condotte delittuose di cui agli art. 137 comma 1,
256 commi 1 e 2 in relazione all'art.183 del D.lgs 152/2006 e art. 674 del
Codice Penale. Il sequestro
preventivo dell'impianto è stato convalidato dal G.I.P. presso il Tribunale di
Lamezia Terme che, in data 18 ottobre 2022, ha emesso ordinanza di sequestro
preventivo dell'impianto. Le attività di
controllo in esame si inseriscono nel più ampio progetto predisposto dalla
Procura della Repubblica di Lamezia Terme, attraverso l'istituzione di un
gruppo investigativo interforze, costituito da militari del Gruppo della
Guardia di Finanza di Lamezia Terme, del Nucleo Operativo Ecologico dei
Carabinieri di Catanzaro, dei Carabinieri Forestali e della Capitaneria di
Porto di Vibo Valentia Marina, attraverso il quale si intende fronteggiare
l'attuale e pervasivo fenomeno dell'inquinamento ambientale nell'area della
piana di Lamezia Terme. Il procedimento
penale instaurato pende nella fase delle indagini preliminari.