In data 8 gennaio scorso, sulle pagine del "Quotidiano del Sud" è stato pubblicato un articolo relativo alla sentenza di condanna emessa dalla Corte di Cassazione a carico del comandante del motopesca MARIA PIA.
La sentenza chiude l'iter giudiziario avviato con l'opposizione promossa dal comandante del peschereccio avverso l'Ordinanza Ingiunzione di pagamento con la quale la Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina gli aveva comminato, nel 2009, il pagamento di una sanzione amministrativa in conseguenza di un illecito accertato nel marzo dello stesso anno.
Il comandante del peschereccio, infatti, aveva esercitato attività di pesca del tonno rosso "Thunnus Thynnus" nelle acque antistanti Cetraro (CS) in violazione delle stringenti norme dell'Unione Europea (di derivazione internazionale) a tutela dello stock ittico di tale specie.
In particolare, il peschereccio era stato sorpreso a pescare 203 esemplari di tonno unitamente ad altra unità da pesca, senza essere in possesso della prevista autorizzazione per l'attività di pesca congiunta.
La Sentenza della Suprema corte chiude così il percorso giudiziario della vicenda che aveva comunque visto soccombere il trasgressore anche nel corso del giudizio di primo grado, di fronte al Tribunale di Paola e in sede di impugnazione, di fronte alla Corte d'Appello di Catanzaro.