​​​La segnalazione pervenuta alla sala operativa della Capitaneria di porto di Viareggio è risultata attendibile.
Nei pressi dell’imboccatura del porto di Viareggio, sugli scogli della diga foranea, è stata rinvenuta dai militari una cima tesa verso il largo, segnalata solamente con un contenitore di plastica ed un galleggiante in polistirolo, pericolosa per la sicurezza della navigazione. Difficoltoso il recupero via terra, si è reso necessario l’intervento della motovedetta della Guardia Costiera con l’ausilio dei sommozzatori di una ditta locale.  L’operazione ha permesso il recupero dell'attrezzo da pesca, ovvero alcune nasse cilindriche di fattura artigianale - nella fattispecie "polpare" -  collegate fra loro, non segnalate secondo la normativa vigente e, comunque, in numero superiore a quello consentito dalle norme sulla pesca sportiva. I militari hanno quindi proceduto contro ignoti al sequestro amministrativo dell'attrezzo, ancora privo di pescato. La pesca del polpo è una tecnica assai diffusa, praticata con diversi metodi; la tecnica più antica è senza dubbio quella delle “anforette”, ovvero un contenitore di varie forme e materiale, che possa costituire un rifugio per il polpo, attratto all’interno da un’esca. Tale tipo di pesca è praticata sia a livello professionale che sportivo. Resta il fatto che l’attrezzo, seppur artigianale, non deve creare pericoli per la navigazione e/o danni all’ambiente marino, essere segnalato in modo conforme alle normative (gavitello giallo, bandierina di segnalazione e/o luce notturna ben visibili e targhetta identificativa in caso di pesca professionale) e non superare il massimo consentito, ovvero due nasse per imbarcazione per la pesca sportiva, indipendentemente dal numero di persone presenti a bordo. Sempre da rispettare, infine, per la pesca sportiva, il limite di 5 kg complessivi di catture salvo il caso di pesce singolo di peso superiore.

08/12/2015 Viareggio

​​​La segnalazione pervenuta alla sala operativa della Capitaneria di porto di Viareggio è risultata attendibile.
Nei pressi dell’imboccatura del porto di Viareggio, sugli scogli della diga foranea, è stata rinvenuta dai militari una cima tesa verso il largo, segnalata solamente con un contenitore di plastica ed un galleggiante in polistirolo, pericolosa per la sicurezza della navigazione. Difficoltoso il recupero via terra, si è reso necessario l’intervento della motovedetta della Guardia Costiera con l’ausilio dei sommozzatori di una ditta locale.  L’operazione ha permesso il recupero dell'attrezzo da pesca, ovvero alcune nasse cilindriche di fattura artigianale - nella fattispecie "polpare" -  collegate fra loro, non segnalate secondo la normativa vigente e, comunque, in numero superiore a quello consentito dalle norme sulla pesca sportiva. I militari hanno quindi proceduto contro ignoti al sequestro amministrativo dell'attrezzo, ancora privo di pescato. La pesca del polpo è una tecnica assai diffusa, praticata con diversi metodi; la tecnica più antica è senza dubbio quella delle “anforette”, ovvero un contenitore di varie forme e materiale, che possa costituire un rifugio per il polpo, attratto all’interno da un’esca. Tale tipo di pesca è praticata sia a livello professionale che sportivo. Resta il fatto che l’attrezzo, seppur artigianale, non deve creare pericoli per la navigazione e/o danni all’ambiente marino, essere segnalato in modo conforme alle normative (gavitello giallo, bandierina di segnalazione e/o luce notturna ben visibili e targhetta identificativa in caso di pesca professionale) e non superare il massimo consentito, ovvero due nasse per imbarcazione per la pesca sportiva, indipendentemente dal numero di persone presenti a bordo. Sempre da rispettare, infine, per la pesca sportiva, il limite di 5 kg complessivi di catture salvo il caso di pesce singolo di peso superiore.

Viareggio

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ETICHETTE FALSE SU CONFEZIONI DI TELLINE CONGELATE – FRODATI IMPRENDITORI DEL SETTORE

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Esercitazione antincendio nel porto di Viareggio

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A lezione in spiaggia con la Guardia Costiera

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Capitaneria di porto di Viareggio, settimana di cultura del mare ed educazione ambientale.