LE ISOLE DEI VENETI PER VOLERE DELLA DIVINA PROVVIDENZA FONDATE SULLE ACQUE, E CIRCONDATE DALLE ACQUE SONO PROTETTE DA ACQUE IN LUOGO DI MURA: CHIUNQUE PERTANTO OSERA' ARRECARE NOCUMENTO IN QUALSIASI MODO ALLE ACQUE PUBBLICHE SIA CONDANNATO COME NEMICO DELLA PATRIA E SIA PUNITO NON MENO GRAVEMENTE DI COLUI CHE ABBIA VIOLATO LE SANTE MURA DELLA PATRIA. IL DIRITTO DI QUESTO EDITTO SIA IMMUTABILE E PERPETUO.
Dettata dall'Umanista GIOVANBATTISTA CIPELLI Detto L' EGNAZIO (Venezia 1473-1553)
La storia dell' Amministrazione marittima di Venezia ha le sue radici nella nascita della città, verso il V secolo d.C. ed è insita nella natura stessa dei luoghi , come affermato da Egnazio.
Volendo limitare l'excursus storico agli ultimi 200 anni si è fatto riferimento ad un interessante "indice", meglio sarebbe "guida" , redatto tra il 1937 ed il 1940 dall'allora Direttore dell'Archivio di Stato di Venezia, Dott. A. Da Mosto, riguardante l'amministrazione marittima veneta dalla fine della Repubblica Veneta al Regno d'Italia. Le note sono state ovviamente ridotte, integrate ed aggiornate allo scopo contingente.
DOMINAZIONE AUSTRIACA ( primo periodo) (18 gennaio 1798-18 gennaio 1806)
In seguito al trattato di Campoformio del 17 ottobre 1797, il Veneto fino all'Adige venne ceduto da Napoleone all'Austria, che inviò l'Armata d'Italia, comandata dal generale di Wallis. Le prime truppe austriache vi entrarono il 18 gennaio 1798. A Venezia, in sostituzione della Municipalità provvisoria venne instaurato un Governo provvisorio con decreto del giorno successivo, col quale fu stabilito che rimanessero momentaneamente fermi i magistrati e le autorità civili dell'epoca precedente.
Il 6 febbraio il generale Wallis emanò un proclama col quale, in attesa del regolamento della città di Venezia, venivano ripristinate nelle provincie venete le autorità politico-amministrative, come erano al 1° gennaio 1796, e venivano soppresse le istituzioni democratiche, ad eccezione dei tribunali che furono riorganizzati.
COMANDO GENERALE DELLA MARINA E PRESIDENZA DELL'ARSENALE. — L'Austria nel 1798 pose a capo della Marina veneta ed Imperiale e dell'Arsenale il N. H. Andrea Querini, che era stato l'ultimo Provveditore generale in Dalmazia ed Albania della Repubblica Veneta. Fino al 1803 l'amministrazione della Marina ebbe anche la sorveglianza sopra tutti i boschi erariali con l'obbligo di conservarli e migliorarli per i futuri bisogni delle costruzioni navali; dopo quell'anno conservò i soli boschi del Montello, del Cansiglio, di Auronzo di Cadore e di Caiada, mentre gli altri passarono sotto la giurisdizione del Governo Generale
CAPITANATO DEL PORTO. — Fu istituito il 5 luglio 1798 dal Presidente dell'Arsenale e Marina con l'incarico di tenere in ordine i legni mercantili e le altre barche lungo il Canale di S. Marco in modo da lasciare lo spazio sufficiente alle navi imperiali per compiere le necessarie operazioni di approdo e di partenza.
REGNO ITALICO ( periodo napoleonico) (19 gennaio 1806-19 aprile 1814)
L'Austria sconfitta ad Austerlitz, il 2 dicembre 1805, fu costretta a firmare la pace di Presburgo (26 dicembre 1805), con la quale il Veneto col Friuli, l'Istria e la Dalmazia furono ceduti a Napoleone; le truppe, al comando del generale Miollis, entrarono in Venezia il 19 gennaio 1806. Con decreto del 30 marzo 1806, n. 34, Napoleone sanzionò l'unione definitiva degli antichi stati Veneti al Regno Italico a cominciare dal 1° maggio successivo e con decreto del 29 aprile 1806, n. 55, organizzò i nuovi territori, affidando provvisoriamente il governo della Dalmazia ad un Provveditore generale, formando dell'Istria un dipartimento con Capodistria come capoluogo, aumentando il territorio del preesistente dipartimento dell'Adige (Verona) e dividendo le rimanenti provincie del Veneto (Rovigo formava un distretto del dipartimento del Basso Po che aveva per capoluogo Ferrara) in sei dipartimenti, che presero il nome del fiume principale che li attraversava, ad eccezione di quello di Venezia che fu detto dell'Adriatico (dipartimenti del Brenta con capoluogo Padova, del Bacchiglione con capoluogo Vicenza, del Tagliamento con capoluogo Treviso, del Piave con capoluogo Belluno e del Passeriano con capoluogo Udine). Per il decreto 8 giugno 1805, n. 46, esteso agli Stati veneti con decreto 9 aprile 1806, i dipartimenti in cui era diviso il territorio del Regno si suddividevano a loro volta in distretti, i distretti in cantoni e i cantoni in comuni. L'effettiva divisione distrettuale e cantonale dei dipartimenti Veneti fu organizzata con decreto 22 dicembre 1807, col quale il dipartimento dell'Adriatico, che per effetto del decreto 7 dicembre precedente, aveva esteso la sua giurisdizione su comuni già appartenenti ai dipartimenti del Passeriano, del Tagliamento, del Basso Po e del Brenta, risultò composto di quattro distretti, Venezia (con i cantoni di Venezia, Mestre, Dolo), Chioggia (con i cantoni di Chioggia e Cavarzere), Adria (con i cantoni di Adria e Loreo), S. Donà (con i cantoni di S. Donà e Aquileia)1.
MAGISTRATO DI SANITÀ MARITTIMA. — Fu istituito con decreto del 5 settembre 1806, per vigilare, prevenire e punire le contravvenzioni ai regolamenti sanitari. Si componeva di quattro persone, fra cui il Capitano del porto, e dal 1807 fu presieduto dal podestà di Venezia, per essere state accollate alla cassa comunale le spese per il mantenimento dell'ufficio, delle quali però il Municipio si rifaceva con l'introito delle tasse sanitarie e dei diritti di navigazione (vedi Decreto 7 dicembre 1807 e decreto 19 febbraio 1808 sull'organizzazione, gli attributi ed il servizio della sanità marittima). Aveva poteri ispettivi sulle Commissioni dipartimentali, nei riguardi della sanità marittima, e sui Deputati del litorale di tutto il Regno
PORTOFRANCO DI VENEZIA. — Per ravvivare il commercio di Venezia, Napoleone, con decreto del 25 aprile 1806 n. 50, istituì nell'isola di S. Giorgio un deposito franco per le merci straniere, escluse le inglesi. L'attivazione del porto franco seguì il 1° aprile 1808 (vedi Decreto del 19 febbraio 1808, n. 70).
SINDACATO MARITTIMO. — Il Sindacato di Venezia — uno degli otto in cui dal decreto 22 giugno 1808 fu diviso il territorio marittimo del Regno italico compreso fra il Tronto e l'Isonzo — si estendeva dal porto di Malamocco a quello dei Treporti e si occupava della formazione e tenuta delle matricole dei soggetti alla leva di mare. Dipendeva dal Commissariato generale della marina.
UFFICIO CENTRALE D'ISCRIZIONE MARITTIMA.- Fu istituito a Venezia per la leva di mare con decreto del 25 luglio 1806.
CAPITANATO DEL PORTO. — In Campo San Zaccaria, conservò le attribuzioni che aveva sotto la precedente dominazione. Con decreto del 20 gennaio 1813 fu attivato un nuovo regolamento sulla polizia dei porti e i Capitani furono posti alle dipendenze del Ministero della guerra e marina riguardo alla conservazione dei bastimenti, alla libertà dei loro movimenti, all'arrivo, partenza e sosta nei porti, ecc. e del Ministero dell'interno per tutte le altre funzioni. Con lo stesso decreto furono stabiliti i lavori, relativi ai porti, di competenza della Direzione generale d'acque e strade e quelli invece di competenza del Ministero della guerra e marina.
DOMINAZIONE AUSTRIACA ( secondo periodo) (20 aprile 1814-18 marzo 1848)
Napoleone, dopo la campagna di Russia, assalito anche dall'Austria e dalla Prussia, venne completamente sconfitto a Lipsia il 16-19 ottobre 1813, e mandato all'isola d'Elba. Dopo la breve meteora dei Cento Giorni, conclusasi con la nuova sconfitta di Waterloo del 18 giugno 1815, fu esiliato a S. Elena. Il Veneto e la Lombardia, già dal 1813 invasi dall'Austria, che aveva bloccato Venezia, furono ad essa assegnati dal Congresso di Vienna .
CAPITANATO DEL PORTO. — In quest'epoca il Capitanato del Porto fu disciplinato secondo le norme dell'editto politico di navigazione mercantile del 25 aprile 1774, posto in vigore nel 1824. Vigilava alla conservazione del porto, moli, darsena e canali; provvedeva almeno due volte all'anno a riconoscere il fondo e le rive del porto; assegnava a ciascun bastimento il suo posto; teneva nota dei bastimenti che entravano ed uscivano; rilasciava licenze per il piccolo cabotaggio; tentava la conciliazione nelle controversie sopra materie marittime.
GOVERNO PROVVISORIO – Repubblica (22 marzo 1848-24 agosto 1849)
Nella primavera del 1848 il sentimento di libertà aveva spinto alla ricerca di istituzioni più liberali. Il caleidoscopico Impero austriaco vide il serpeggiare delle rivolte dappertutto, neanche il Lombardo veneto ne fu esente e prima Milano con le cinque giornate, dal 18 al 22 marzo, poi Venezia, con l'insurrezione del 22 marzo, costrinsero ad una partenza delle truppe imperiali. Il 24 agosto 1849 il Governo provvisorio di Venezia si sciolse, dopo aver delegato i suoi poteri al Municipio, presso il quale fu istituita una Commissione governativa che durò in carica fino al 27 successivo, giorno in cui i poteri statali vennero trasferiti nelle mani del Governatore civile e militare austriaco.
MARINA. — Il 23 marzo 1848, gli affari della Marina vennero assegnati ad un particolare dicastero, che assunse la denominazione di Ministero della Marina. Il 5 luglio 1848, per effetto del voto di annessione al Regno di Sardegna, anche al dicastero centrale della Marina fu mutato il nome di Ministero in quello di Dipartimento, che conservò fino al 24 agosto 1849.
DOMINAZIONE AUSTRIACA ( terzo periodo) (27 agosto 1849-1866)
Con la rioccupazione di Venezia l'Impero riconquistava l'ultimo lembo dei suoi domini in Italia e riportava i suoi confini alla linea che aveva dovuto abbandonare a causa dei moti dell'anno precedente.
GOVERNO GENERALE IN VERONA. — Nel 1848 fu costituito in Verona il Governo Generale del Lombardo-Veneto e ne fu affidata la direzione al conte Radetzky da cui dipendevano il Governo civile e militare e più tardi la Luogotenenza. Nel 1857 sedi del Governo Generale divennero Milano e Venezia. Nel 1859 il Governo Generale fu soppresso.
LUOGOTENENZA DELLE PROVINCIE VENETE. — Fu istituita con circolare del 3 novembre 1849 dal Governatore generale del Regno Lombardo - Veneto Maresciallo Radetzky, ma le norme relative alla nuova amministrazione politica vennero emanate solamente il 31 dicembre 1850. La sua giurisdizione e le sue attribuzioni erano le stesse del Governo Veneto dell'epoca precedente. Dipendeva prima dal Governatore generale in Verona e dal 1857 dall'Arciduca Ferdinando Massimiliano, Governatore generale residente a Milano e a Venezia (Campo Santo Stefano) ; dopo la guerra del 1859, abolita la carica di governatore generale, passò alle dipendenze immediate del Ministero dell'Interno ed assunse la denominazione di Luogotenenza del Lombardo-Veneto, ad essa affidata quella parte del Mantovano che era rimasta in potere dell'Austria. Fu sciolta dal Governo Italiano con R. D. 10 ottobre 1866, n. 3250.
UFFICIO CENTRALE DI PORTO E SANITÀ MARITTIMA. —Istituito il 1° febbraio 1852 in sostituzione del Magistrato di Sanità Marittima e del Capitanato di Porto, le cui attribuzioni vennero così concentrate in un unico organismo.
ISPETTORE DEL GOVERNO CENTRALE MARITTIMO. — Era una emanazione del Governo Centrale Marittimo residente a Trieste. Fu soppresso nel 1862 e le sue attribuzioni passarono all'Ufficio Centrale di Porto e Sanità Marittima.
REGNO D'ITALIA (1866 -1943)
L'Italia, alleata della Prussia poté siglare a Vienna il 3 ottobre 1866 un trattato, col quale l'Austria rinunziava al Veneto e si impegnava ad evacuarlo nel più breve tempo possibile. Convocati con R. D. 7 ottobre 1866, n. 3236 i comizi per i giorni 21 e 22 dello stesso mese ed essendo da essi risultata l'unanime volontà dei cittadini delle provincie liberate di unirsi al Regno d'Italia, il Governo poteva con R. D. 4 novembre 1866, n. 3300, dichiarare le nuove provincie parte integrante del Regno. Al regio decreto fu poi data forza di legge con la legge del 18 luglio 1867, n. 3841, la quale sanzionava definitivamente l'annessione del Veneto al Regno d'Italia.
COMMISSIONE AMMINISTRATIVA MARITTIMA. — Fu istituita provvisoriamente con R. D. 6 ottobre 1866, n. 3260 per regolare il servizio marittimo militare e mercantile nelle Provincie Venete. Riuniva in sé tutti i poteri dei Comandanti in Capo dei Dipartimenti, degli Aiutanti Generali e dei Comitati. Era presieduta da un Vice-ammiraglio e dipendeva direttamente dal Ministro della Marina. Fu sciolta a partire dal 1° aprile 1867 col R. D. 1° marzo 1867, n. 3626
REGIA - CAPITANERIA DI PORTO . - Con Legge 26 marzo 1871, n.196 venne esteso alle province venete il Codice di Commercio. Conseguentemente, con la Legge 6.8.1871, n.401 vennero fissati i limiti del Compartimento marittimo di Venezia e del Circondario di Chioggia con le relative assegnazioni in termini di risorse umane e di imbarcazioni.
UFFICIO DI SANITÀ MARITTIMA. — Con R. D. 9 luglio 1876, n. 3228, il servizio di Sanità Marittima a partire dal 1° gennaio 1877 venne affidato alle Capitanerie ed Uffici di Porto, che per il servizio tecnico sanitario furono poste alle dipendenze dei Prefetti e del Ministero dell'Interno.
DIREZIONE MARITTIMA DEL VENETO. - Venne istituita con R.D. n.3235 del 20.12.1923, nell'ambito della ristrutturazione politico/amministrativa del Regno, conseguente alla riorganizzazione dello Stato dopo la Prima Guerra Mondiale.
PROVVEDITORATO AL PORTO DI VENEZIA, viene istituito attraverso il Decreto Legge n. 503 del 14 marzo 1929, a cui è succeduta, a seguito della Legge 84 del 28 gennaio 1994, l'Autorità Portuale di Venezia, istituita con il Decreto Commissariale del 26 gennaio 1995 con effetto dal 1^ gennaio 1995. Il Provveditorato al Porto rappresentava l'azienda incaricata di gestire direttamente le banchine e le attività portuali.
REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA (1943-1945)
DIREZIONE MARITTIMA DEL VENETO Con la costituzione della Repubblica Sociale Italiana, di cui il territorio Veneto faceva parte, l'attività della Direzione Marittima non cessò, mantenendo competenze ed incarichi precedenti.
Il Comando Generale delle Capitanerie di Porto della Repubblica Sociale Italiana ebbe sede a Verona, presso il trasferito Ministero delle Comunicazioni. Negli ultimi mesi della RSI il Comando Generale si trasferì a Milano.
REGNO D'ITALIA (1945-1946)
DIREZIONE MARITTIMA DEL VENETO Con la resa del Battaglione "N.P." della X^ MAS , presso il comprensorio del Collegio Navale della GIL, a sant'Elena, si concludeva il periodo della RSI a Venezia. Anche l'attività della Capitaneria che, come detto, non aveva mai cessato di operare, continuò a svolgere le sue funzioni di amministrazione marittima.
Dopo la Liberazione gli Uffici del Comando Generale del Nord a Milano, furono mantenuti efficienti come Commissariato Civile per la Marina Mercantile dell'Alta Italia, con l'incarico di gestire quella parte d'Italia rimasta separata per due anni, fino al loro ritorno nel 1946 alla sede di Roma.
REPUBBLICA ITALIANA ( 1946 – oggi)
DIREZIONE MARITTIMA DEL VENETO Con il passaggio da Regno a Repubblica, nulla cambio per la Direzione marittima e le Capitanerie dipendenti che mantennero le sue funzioni nell'ambito veneto. Come detto, anche le competenze del Provveditorato al Porto rimasero immutate, fino alla riforma della Legge 84 del 1994 con la riforma dell'intero sistema portuale nazionale e la creazione delle Autorità Portuali.
Oggi (2015) la circoscrizione territoriale del veneto, con la Direzione Marittima di Venezia, comprende i Compartimenti Marittimi di Venezia e Chioggia, i Circondari di Jesolo e Caorle , l'Ufficio Locale Marittimo di Porto Levante , le Delegazioni di Spiaggia di Pila di Porto Tolle, Scardovari e Bibione.
In annesso si riporta stralcio della Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 30 agosto 1871, con la creazione del Compartimento Marittimo di Venezia.
Gazzetta Ufficiale n°236 del 30 agosto 1871.pdf
( fonte: ANDREA DA MOSTO Direttore dell'Archivio di Stato di Venezia : " l'Archivio di Stato di Venezia, indice generale, storico, descrittivo ed analitico con il concorso dei funzionari dell'archivio per l'autorizzazione speciale del ministero dell'interno del regno d'italia al "collegium annalium institutorum de urbe Roma"
TOMO II - archivi dell' amministrazione provinciale della repubblica veneta archivi delle rappresentanze diplomatiche e consolari archivi dei governi succeduti alla repubblica veneta archivi degli istituti religiosi e archivi minori biblioteca d'arte -
Biblioteca D'arte Editrice Palazzo Ricci – Roma - Piazza Ricci - 1940