Nella mattinata odierna, intorno alle
09:45, la Sala Operativa della Guardia Costiera di Venezia riceveva una
segnalazione di soccorso riguardante una collisione tra un peschereccio
ed un mezzo granturismo, a circa un miglio fuori dall'imboccatura di
porto di Lido-Punta Sabbioni. A bordo del peschereccio 4 persone, mentre
8 erano i turisti dell'unità passeggeri, con 3 membri d'equipaggio. In
conseguenza dell'urto, diversi turisti rimanevano feriti e sbalzati
fuori dalla loro unità, mentre si sviluppavano anche un incendio ed uno
sversamento di carburante in mare.
Si
trattava in realtà di una articolata esercitazione antincendio e S.A.R. –
Search and Rescue organizzata dal Reparto Operativo della Direzione
Marittima di Venezia, svolta per verificare le procedure operative dei
relativi piani locali, il tutto contestualizzato in una simulazione di
sollevamento delle paratoie del Mo.S.E. e, pertanto, dovendo tenere
presenti, per i mezzi di soccorso, i tempi di transito della concata di
Cavallino, stabiliti dalla control room della Sala Operativa Mo.S.E..
Particolare
attenzione è stata posta, quindi, alle problematiche di coordinamento
che potrebbero insorgere in una situazione tanto complessa e che ha
visto partecipare, oltre a personale mezzi della Capitaneria di porto –
Guardia Costiera, i Vigili del Fuoco per l'estinzione dell'incendio e
per l'impiego di un elicottero destinato al recupero degli infortunati
in Codice Rosso, SUEM 118 per l'intervento sanitario, Polizia di Stato,
Guardia di Finanza, Carabinieri, Croce Rossa Italiana, Corpo Italiano di
Soccorso dell'Ordine di Malta - CISOM, Associazione dei Cavalieri
Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta - ACISMOM, Croce Verde e
polizia locale del Comune di Cavallino Treporti, oltre a F.I.S.A.
Treviso, che ha fornito i figuranti dispersi in mare, e volontari della
Guardia Costiera Ausiliaria e Guardia Costiera Volontaria.
Lo
scenario ha comportato la proiezione in mare di personale medico
specializzato, per l'effettuazione del triage e la individuazione delle
priorità sanitarie nel trasporto verso terra e la formazione di una
Postazione Medica Avanzata, in bocca in porto, in modo da permettere ai
soccorritori, una volta recuperati i naufraghi ed infortunati, di poter
sbarcare gli stessi il più celermente possibile in un'area dove fosse
possibile gestire la prima emergenza medica e successivo avvio agli
ospedali di zona, senza la necessità di ripercorrere il transito della
concata con i mezzi nautici.
L'intero evento è stato occasione di
poter testare nel modo più realistico possibile non solo le attività e
le operazioni prettamente tecnico/operative di soccorso in mare ma,
soprattutto, le fondamentali fasi di gestione e coordinamento delle
diverse risorse di soccorso aero-navali, di verifica della
collaborazione e della sinergia sul teatro di operazioni tra operatori
di enti, amministrazioni ed associazioni tanto diversi ma accomunati dal
comune intento di portare aiuto al cittadino in pericolo.