PORTO TORRES - Disagi e proteste dei diportisti all’indomani
dell’ingiunzione di sgombero firmata dall’Autorità di sistema portuale e
dalla Capitaneria di porto attraverso un’ingiunzione di sgombero nei
confronti del Comune di Porto Torres, del soggetto ex gestore del
servizio, l’Ati denominata “Ars” e di tutti i proprietari delle
imbarcazioni, che ha stabilito la tempistica di 60 giorni entro la quale
lo specchio acqueo presso il molo turistico deve essere liberato dalle
imbarcazioni.
La situazione è stata denunciata dal consigliere di Autonomia
popolare, Alessandro Carta per «il disagio creato ai proprietari delle
imbarcazioni per il quale, avendo essi l’obbligo di rimozione, è facile
comprendere l’impossibilità di trovare una sistemazione in cosi poco
tempo considerata l’insufficienza degli spazi, motivo per il quale
l’amministrazione ha il dovere di intervenire per gestire e tutelare chi
ha scelto il nostro porto per ormeggiare la propria imbarcazione».
Ragioni che hanno indotto lo stesso consigliere a presentare
un’interrogazione indirizzata al sindaco Sean Wheeler perché riferisca
al Consiglio in merito alla situazione creatasi e agli ultimi sviluppi.
Ma soprattutto «affinché questa amministrazione mostri il pieno
impegno nei confronti dell’Autorità di sistema portuale a tutela dei
proprietari, impegno volto ad indicare una soluzione transitoria ma
congrua al problema, atta ad individuare una collocazione temporanea
alle circa 170 unità ormeggiate presso la marina in parola». L’esponente
di Autonomia popolare chiede all’amministrazione di valutare «l’ipotesi
di programmazione di interventi manutentivi ai pontili ed ai relativi
ormeggi, da effettuarsi per fasi successive, in modo da poter liberare i
pontili dalle unità ormeggiate uno alla volta, evitando così la
rimozione complessiva di un numero così consistente di unità. Questo
diminuirebbe il disagio per l’utenza che si troverebbe a dover
ricollocare temporaneamente in altri ormeggi o soluzioni alternative, un
numero nettamente inferiore e sicuramente più gestibile di barche».
Lo stesso consigliere Carta suggerisce «la possibilità di
individuare uno specchio acqueo per un ormeggio provvisorio o come
estrema ratio un’area inutilizzata di competenza dell’Authority per la
messa in sicurezza delle imbarcazioni in attesa che venga ripristinata
la normalità anche nel porto turistico».