ISOLA ROSSA - Un’operazione di polizia marittima a tutela
dell’ecosistema marino e del rispetto delle norme in materia di pesca
subacquea professionale è stata condotta in questi giorni dalla Guardia
Costiera di Porto Torres nell’ambito dei controlli sulla pesca del
corallo rosso (Corallium rubrum), ed ha consentito di verificare il
mancato rispetto da parte di un pescatore di corallo delle norme in
materia di imbarcazioni in appoggio alle attività subacquee. In
particolare, i militari operanti hanno accertato che un corallaro,
partito dal porticciolo di Isola Rossa, ad est del Compartimento,
effettuava immersioni profonde per la pesca del corallo impiegando in
appoggio una semplice unità da diporto, a dispetto della legge che,
invece, prevede specificamente un’unità da pesca autorizzata a svolgere
attività di appoggio alla pesca subacquea professionale.
L’operazione è iniziata il 16 giugno scorso quando, come previsto
dalla legge, un corallaro ha informato la sala operativa della
Capitaneria di porto turritana dell’uscita finalizzata all’immersione
per la pesca del corallo. A quel punto, al fine di effettuare un
controllo per verificare il rispetto della normativa, la Guardia
Costiera ha provveduto ad inviare sul punto una motovedetta e personale
da terra. In esito ai controlli effettuati, è risultata impiegata
un’unità da diporto in appoggio all’attività subacquea, in totale
difformità alla normativa di settore e, pertanto, è stata fatta
immediata segnalazione alla Regione Sardegna – assessorato Pesca e
Acquacultura – competente al rilascio delle autorizzazioni per la pesca
del corallo.
Dopo gli opportuni accertamenti, in esito ai controlli della Guardia
Costiera, la Regione ha immediatamente revocato l’autorizzazione al
corallaro impedendone, pertanto, l’esercizio di tale attività di pesca.
Il comandante della Capitaneria di porto turritana, Emilio Del Santo, ha
sottolineato l’importanza dei controlli effettuati per il rispetto
delle norme in un’attività delicata come la pesca del corallo che,
proprio per gli stringenti aspetti di sicurezza che devono essere
rispettati, non può essere esercitata con un’unità da diporto, anche
perché le immersioni raggiungono profondità molto elevate.
Il comandante del Santo ha evidenziato, altresì, che i controlli su
tale tipo di attività continueranno regolarmente sino alla fine della
stagione ed oltre, anche per evitare fenomeni di abusivismo pericolosi
non solo per l’ambiente ma per la stessa salute dei lavoratori subacquei
marittimi.