PORTO TORRES - Un’operazione di polizia marittima a tutela dell’ambiente
marino è stata portata a termine nel pomeriggio dal personale della
Guardia Costiera di Porto Torres, coordinato dalla Direzione marittima
di Olbia al comando del capitano di vascello Maurizio Trogu.
L'intervento ha portato alla denuncia a piede libero di un cittadino di
nazionalità norvegese a bordo di un’unità da diporto di circa 8 metri
all’ancora nello specchio acqueo antistante Cala Sant’Andrea nell’Area
Marina Protetta dell’Asinara.
Un’unità della Guardia Costiera di Porto Torres, durante l’attività
di pattugliamento, ha intercettato un’unità da diporto battente bandiera
norvegese che aveva dato fondo all’ancora nel tratto di mare antistante
Cala Sant’Andrea dell’Isola dell’Asinara, zona di riserva integrale in
quanto particolarmente protetta per la presenza di un delicato
ecosistema marino. Cala Sant’Andrea, infatti, ricade nella Zona A
all’interno dell’area di riserva integrale, specchio acqueo dove è
assolutamente vietata non solo la navigazione e l’ancoraggio ma finanche
qualsiasi attività, ivi compresa la balneazione, legata agli usi
pubblici del mare, come disposto dal Regolamento dell’Area Marina
protetta dell’Asinara a tutela dell’ambiente marino.
Non appena intercettata dai militari della Guardia Costiera, l’unità
è stata scortata nel vicino porto di Stintino per gli ulteriori
accertamenti documentali e gli atti di Polizia giudiziaria. Al termine
dell’attività di controllo, il Comandante dell’unità, di nazionalità
norvegese, è stato denunciato a piede libero alla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Sassari per aver violato i rigorosi
divieti di navigazione ed ancoraggio all’interno del sito marino
protetto.
Il comandante della Capitaneria di porto di Porto Torres, Emilio Del
Santo, ha confermato che l’attività di pattugliamento della Guardia
Costiera nelle aree marine protette viene eseguita regolarmente e, in
sinergia con l’Ente gestore, intensificata durante la stagione estiva in
corso dove, richiamati dalle bellezze naturalistiche, molti diportisti
anche stranieri danno fondo all’ancora violando i divieti di legge.