Questa mattina, lunedì 4 dicembre, a bordo delle M/N ATHARA, ormeggiata nel Porto di Olbia – Isola Bianca, è stata officiata la Santa Messa per la festività di Santa Barbara, Patrona della Marina Militare, da S.E. Monsignor SANGUINETTI, Vescovo della Diocesi di Tempio – Ampurias.

Le celebrazioni di quest'anno rivestono particolare valore poiché a fare da sfondo alla celebrazione c'è stato il Porto di Olbia, i suoi operatori e la Guardia Costiera.

"Ritengo fondamentale porre l'attenzione sull'ambito portuale" ha detto il Direttore Marittimo del Nord Sardegna, Capitano di Vascello Maurizio TROGU "e ringrazio le Autorità e i gentili Ospiti che hanno voluto, in un numero così elevato, condividere con gli uomini e le donne della Capitaneria di Porto di Olbia questa celebrazione di una festa per noi fortemente sentita. Soprattutto ringrazio il Gruppo Onorato Armatori per la loro disponibilità, fondamentale per poter svolgere questa celebrazione in un contesto quanto mai simbolico e di grande effetto".

Oltre a S.E. Mons. Sanguinetti, sono intervenuti il Prefetto di Sassari, il Vice Prefetto di Nuoro, il Sindaco di Porto Torres e di Padru, il Vice Sindaco di Olbia ed Arzachena, e le massime Autorità civili e militari della città di Olbia.

Vi era inoltre una nutrita rappresentanza del personale della Marina in congedo, dell'Associazione marinai d'Italia, il coro dei bambini dell'istituto San Vincenzo di Olbia, i principali rappresentanti dell'ambito portuale, compagnie di navigazione, Piloti del Porto.

Brevi Cenni sulla Storia di Santa Barbara:

Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscoro, che "al quattro del mese di dicembre, regnante Massimiano imperatore, ed essendo preside Marziano…" (circa nel 288 d.C.), fu incenerito da una fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi. Ella fu prescelta perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo, e fu eletta a patrona "di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa". Infatti, la martire, nell'imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: "… tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita la orazione della tua ancilla… Pregoti Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,… mandali grazia per tua misericordia"…

La compenetrazione leggenda/momenti di vita mistica spiega le ragioni per cui subito dopo l'invenzione della polvere da sparo ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, da sempre ha attaccato sulle pareti un'immagine della santa "perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto Santebarbare"… .

04/12/2017 Olbia Eventi

Questa mattina, lunedì 4 dicembre, a bordo delle M/N ATHARA, ormeggiata nel Porto di Olbia – Isola Bianca, è stata officiata la Santa Messa per la festività di Santa Barbara, Patrona della Marina Militare, da S.E. Monsignor SANGUINETTI, Vescovo della Diocesi di Tempio – Ampurias.

Le celebrazioni di quest'anno rivestono particolare valore poiché a fare da sfondo alla celebrazione c'è stato il Porto di Olbia, i suoi operatori e la Guardia Costiera.

"Ritengo fondamentale porre l'attenzione sull'ambito portuale" ha detto il Direttore Marittimo del Nord Sardegna, Capitano di Vascello Maurizio TROGU "e ringrazio le Autorità e i gentili Ospiti che hanno voluto, in un numero così elevato, condividere con gli uomini e le donne della Capitaneria di Porto di Olbia questa celebrazione di una festa per noi fortemente sentita. Soprattutto ringrazio il Gruppo Onorato Armatori per la loro disponibilità, fondamentale per poter svolgere questa celebrazione in un contesto quanto mai simbolico e di grande effetto".

Oltre a S.E. Mons. Sanguinetti, sono intervenuti il Prefetto di Sassari, il Vice Prefetto di Nuoro, il Sindaco di Porto Torres e di Padru, il Vice Sindaco di Olbia ed Arzachena, e le massime Autorità civili e militari della città di Olbia.

Vi era inoltre una nutrita rappresentanza del personale della Marina in congedo, dell'Associazione marinai d'Italia, il coro dei bambini dell'istituto San Vincenzo di Olbia, i principali rappresentanti dell'ambito portuale, compagnie di navigazione, Piloti del Porto.

Brevi Cenni sulla Storia di Santa Barbara:

Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscoro, che "al quattro del mese di dicembre, regnante Massimiano imperatore, ed essendo preside Marziano…" (circa nel 288 d.C.), fu incenerito da una fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi. Ella fu prescelta perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo, e fu eletta a patrona "di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa". Infatti, la martire, nell'imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: "… tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita la orazione della tua ancilla… Pregoti Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,… mandali grazia per tua misericordia"…

La compenetrazione leggenda/momenti di vita mistica spiega le ragioni per cui subito dopo l'invenzione della polvere da sparo ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, da sempre ha attaccato sulle pareti un'immagine della santa "perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto Santebarbare"… .

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