Il Porto di Napoli rappresenta, fin dalla su fondazione nell'VIII Secolo a.C. ad opera dei Greci, uno dei principali punti di riferimento per l'economia di tutta l'Europa. La sua struttura si insedia su una insenatura naturale a Nord del Golfo di Napoli e si estende per diversi chilometri dal centro della città fino alla sua parte più orientale.

Il massimo sviluppo del porto in età greca si verificò nel V secolo a.C. sotto l'influenza ateniese, imponendosi tra i primi del Mediterraneo.

In età romana il porto di Napoli rappresentava un enorme bacino protetto che occupava l'area di Piazza Municipio.

Nel periodo di dominazione normanna il porto ottenne grandi successi tanto da risultare l'unico in Italia ad entrare nella Lega Anseatica nel 1164.

Carlo II d'Angiò operò un ampliamento del porto promuovendo la realizzazione, tra il 1302 ed il 1307, del molo presso Castel Nuovo detto Molo Angioino.

Alfonso I di Napoli fece realizzare il Braccio Alfonsino ad Est del Molo Angioino.

Nel 1487 Ferrante d'Aragona incaricò Luca Bengiamo di costruire un Faro denominato "Lanterna del Molo".

Il Duca d'Alba fece costruire un fortino di difesa al termine del braccio Alfonsino nel 1625.

Tra il 1740 ed il 1743 fu realizzato il Molo San Gennaro su progetto di Giovanni Bompiede e la statua del Patrono della Città di Napoli sostituì la "Lanterna del Molo".

Tra il 1878 ed il 1887 fu allargato il Molo San Gennaro e furono ultimati i lavori di collegamento ferroviario.

Nel 1932 fu progettata la Stazione Marittima ad opera dell'Architetto Cesare Bazzani che venne ultimata nel 1936.