Decreto Livorno.jpg

Nuove circoscrizioni della Marina Mercantile. E’ così che nasce la Direzione marittima di Livorno. Vittorio Emanuele III, Re d’Italia, “per grazia di Dio e volontà della Nazione”, emana Il Regio Decreto n.3235 del 20 dicembre 1923. Esso, pubblicato sulla gazzetta ufficiale del Regno d’Italia del 10 marzo 1924 n.59, inaugura un nuovo periodo della storia amministrativa centocinquantennale del Corpo delle Capitanerie di porto, ancora oggi riscontrabile nell’assetto territoriale degli uffici marittimi periferici dell’amministrazione marittima in Italia. Per gli effetti del Decreto, firmato da Mussolini e Revel, “il littorale del Regno” viene diviso in Direzioni marittime, le quali prendono il nome dalla città capoluogo della loro circoscrizione e si suddividono in: 1°) capitanerie di porto; 2°) Uffici circondariali marittimi; 3°) Uffici locali marittimi; 4°) Delegazioni di spiaggia. A capo della Direzione marittima di Livorno viene posto un Colonnello di porto che esercita anche le attribuzioni affidate dalle disposizioni ai capi di compartimento marittimo ed è coadiuvato da un ufficiale superiore in qualità di Comandante in seconda. Dipendenti dalla Direzione Marittima di Livorno, vengono posti i compartimenti marittimi di Livorno e Portoferraio. Al primo sono assegnati due Uffici circondariali marittimi, Viareggio e Porto Santo Stefano, oltre il Circondario di Livorno, e, in totale, 3 Uffici locali marittimi e 14 Delegazioni di spiaggia. Al secondo, sono assegnate 10 Delegazioni di spiaggia, dislocate nell’Isola d’Elba e nelle altre isole dell’arcipelago toscano, con l’esclusione di Gorgona. Da allora, l’assetto degli Uffici territoriali sotto la giurisdizione della Direzione marittima di Livorno è cambiato. Attualmente, sono 4 i compartimenti marittimi dipendenti (Livorno, Viareggio, Marina di Carrara e Portoferraio), 2 Circondari marittimi (Piombino e Porto Santo Stefano), 15 Uffici locali marittimi e 5 Delegazioni di spiaggia. Una realtà tecnico-operativa ed amministrativa che espleta sul territorio e sul mare, con i suoi 24 Uffici periferici tutte le funzioni istituzionali demandate per legge al Corpo delle Capitanerie di porto: ricerca e soccorso in mare, con l’organizzazione di coordinamento (2° Maritime Rescue Sub Center) che assicura l’esecuzione delle operazioni marittime di ricerca e salvataggio nella giurisdizione toscana, caratterizzata da oltre 600 Km di costa, secondo le direttive specifiche o le deleghe del Centro Nazionale presso il Comando generale di Roma; sicurezza della navigazione, con i controlli ispettivi sul naviglio nazionale e, attraverso l’attività di Port State Control, sul naviglio estero che scala i porti della Toscana; tutela dell’ambiente marino nell’ambito dell’arcipelago della Toscana, contraddistinto da numerose aree marine destinate a parco ed un’area marina protetta, nella più ampia cornice del “Santuario dei Cetacei”; tutela delle risorse ittiche e dei suoi consumatori, tramite personale militare qualificato, sotto il coordinamento del 2° Centro Controllo Area Pesca; tutela di tutte le attività marittime e portuali.​