ALTRO giro, altra corsa. A di­stanza di un anno dai primi controlli, e dai primi verbali di contestazione degli abusi, c'è chi non ha modificato af­fatto il proprio scarico fogna­rio, che finisce dritto in mare: esattamente come prima. E all'indirizzo di chi continua a riversare la propria fognatu­ra in mare, è partita ora una diffida; che va a sommarsi al­l'ingiunzione precedente. Lo aveva detto chiaro, all'as­semblea indetta da Legambiente, il comandante del­l'ufficio locale marittimo di Lerici, Francesco Ciardiello. Sulla costa fra la Caletta e Maralunga, c'è chi scaricava in mare il tal quale, e continua a farlo. Tradotto: quello che esce dai servizi igienici, in molte villette di pregio, rotola sulla scogliera e zampilla in acqua. Era stato per questa ragione, che Ciardiello aveva firmato una sfilza di conte­stazioni, in collaborazione con l'allora comandante elei vigili Roberto Franzini, oggi passato alle Dogane. Ed era­no partite le famose sanzioni da seimila euro, previste dal codice dell'ambiente. Il sin­daco Marco Caluri, e l'asses­sore ai lavori pubblici Miche­le Fiore - che nel frattempo si è dimesso - avevano deciso di declassare la zona da abitato a case sparse, riducendo la multa a 600 euro, ed elimi­nando l'obbligo per il Comu­ne di allacciare le case alla re­te fognaria. Morale: i multati hanno iniziato a fare i ricorsi, per ottenere lo sconto. Solo che la verifica avviata in que­sti giorni, sta mettendo a nu­do che contestualmente ai ri­corsi contro il Comune, non hanno iniziato anche la rego­larizzazione degli abusi. Quanti si stiano davvero mettendo in regola, non si sa ancora. Di certo, c'è chi pro­prio non ha nemmeno co­minciato: come uno dei fir­matari dei ricorsi, che è stato trovato a scaricare in mare il tal quale, esattamente come un anno fa. La zona è quella pregiatissima di via Carpanini. La casa utilizzava (ed uti­lizza) una fossa imhoff senza autorizzazione, vale a dire non in regola con le norme at­tuali : in pratica, questa fossa, "tramite un sistema stabile di collegamento convoglia i re­flui domestici in mare, alla "Caletta". Il proprietario è na­to e vive a Lerici. Non è un tu­rista. Gli era stata inviata una delle famose ingiunzioni, nel settembre del 2014. Si è affi­dato ad un legale, per ottene­re lo sconto a 600 euro, o me­glio ancora l'annullamento della multa, e ha continuato a scaricare come prima: in ma­re. Il Comune ha inviato per­tanto una diffida, con l'ulti­matum del 30 aprile, per se­parare le acque bianche dalle nere, come già disposto a suo tempo dalla Capitaneria e dal comando vigili, e regolariz­zare lo scarico. Il privato po­trà comunque, se lo ritiene, fare ricorso anche stavolta, al Tar, o direttamente al presi­dente della Repubblica. Per parconditio vadetto che non sono solo lericini, o spezzini, ad inquinare. C'è anche qual­che turista. Risulta non in re­gola, anche una società im­mobiliare, che ha una bella abitazione con scarico a ma­re, sempre nella zona.

11/02/2015 La Spezia

ALTRO giro, altra corsa. A di­stanza di un anno dai primi controlli, e dai primi verbali di contestazione degli abusi, c'è chi non ha modificato af­fatto il proprio scarico fogna­rio, che finisce dritto in mare: esattamente come prima. E all'indirizzo di chi continua a riversare la propria fognatu­ra in mare, è partita ora una diffida; che va a sommarsi al­l'ingiunzione precedente. Lo aveva detto chiaro, all'as­semblea indetta da Legambiente, il comandante del­l'ufficio locale marittimo di Lerici, Francesco Ciardiello. Sulla costa fra la Caletta e Maralunga, c'è chi scaricava in mare il tal quale, e continua a farlo. Tradotto: quello che esce dai servizi igienici, in molte villette di pregio, rotola sulla scogliera e zampilla in acqua. Era stato per questa ragione, che Ciardiello aveva firmato una sfilza di conte­stazioni, in collaborazione con l'allora comandante elei vigili Roberto Franzini, oggi passato alle Dogane. Ed era­no partite le famose sanzioni da seimila euro, previste dal codice dell'ambiente. Il sin­daco Marco Caluri, e l'asses­sore ai lavori pubblici Miche­le Fiore - che nel frattempo si è dimesso - avevano deciso di declassare la zona da abitato a case sparse, riducendo la multa a 600 euro, ed elimi­nando l'obbligo per il Comu­ne di allacciare le case alla re­te fognaria. Morale: i multati hanno iniziato a fare i ricorsi, per ottenere lo sconto. Solo che la verifica avviata in que­sti giorni, sta mettendo a nu­do che contestualmente ai ri­corsi contro il Comune, non hanno iniziato anche la rego­larizzazione degli abusi. Quanti si stiano davvero mettendo in regola, non si sa ancora. Di certo, c'è chi pro­prio non ha nemmeno co­minciato: come uno dei fir­matari dei ricorsi, che è stato trovato a scaricare in mare il tal quale, esattamente come un anno fa. La zona è quella pregiatissima di via Carpanini. La casa utilizzava (ed uti­lizza) una fossa imhoff senza autorizzazione, vale a dire non in regola con le norme at­tuali : in pratica, questa fossa, "tramite un sistema stabile di collegamento convoglia i re­flui domestici in mare, alla "Caletta". Il proprietario è na­to e vive a Lerici. Non è un tu­rista. Gli era stata inviata una delle famose ingiunzioni, nel settembre del 2014. Si è affi­dato ad un legale, per ottene­re lo sconto a 600 euro, o me­glio ancora l'annullamento della multa, e ha continuato a scaricare come prima: in ma­re. Il Comune ha inviato per­tanto una diffida, con l'ulti­matum del 30 aprile, per se­parare le acque bianche dalle nere, come già disposto a suo tempo dalla Capitaneria e dal comando vigili, e regolariz­zare lo scarico. Il privato po­trà comunque, se lo ritiene, fare ricorso anche stavolta, al Tar, o direttamente al presi­dente della Repubblica. Per parconditio vadetto che non sono solo lericini, o spezzini, ad inquinare. C'è anche qual­che turista. Risulta non in re­gola, anche una società im­mobiliare, che ha una bella abitazione con scarico a ma­re, sempre nella zona.

La Spezia

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CAMBIO AL VERTICE DELLA CAPITANERIA DI PORTO DELLA SPEZIA

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Salvato dalla Guardia Costiera un piccolo esemplare di Caretta Caretta

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Restituita al pubblico uso un'area demaniale marittima in località Olivo di Porto Venere

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PISCINA NATURALE DI PORTOVENERE, LA CAPITANERIA DI PORTO EMANA ORDINANZA CON LE RELATIVE PRESCRIZIONI DI SICUREZZA