LA PROCURA della Repubblica della Spezia ha disposto ieri mattina il sequestro del bar che la società partecipata Lerici Mare non ha inteso rimuovere dalla spiaggia di Fiascherino, nella stagione invernale nonostante quanto intimato prima dall'autorità demaniale marittima, e poi dallo stesso Comune di Lerici, che peraltro è il socio azionista di maggioranza. Ad apporre materialmente i sigilli, con una copia del dispositivo, ha provveduto la Capitaneria di Porto lericina, coordinata dal comandante Francesco Ciardiello. Si tratta di un ennesimo capitolo di una vicenda intricata, che vede sotto la lente di ingrandimento i criteri lericini di gestione delle spiagge libere attrezzate. Il Comune, nel 1996 ha creato una società, della quale detiene il 51%. Le restanti quote, sono assegnate a sette soci privati: gli stessi, fin dalla fondazione della partecipata. Per quanto riguarda le strutture poste sulle spiagge, la legge regionale, e lo stesso piano comunale di utilizzo delle zone demaniali prevedono Io smontaggio e la rimozione, a fine stagione balneare. Il Comune non provvedeva. La Capitaneria ha sollecitato il rispetto della legge. E la Lerici Mare ha cominciato a smontare cabine e chioschi. Le operazioni sono state materialmente eseguite dai singoli soci, ciascuno dei quali detiene una zona di costa in concessione. E' stato così alla Venere Azzurra, dove i soci sono tre, a San Terenzo, alla parte libera della Baia Blu. Non a Fiascherino, dove Anna Rovere, conduttore dei servizi relativi alla zona lato Tellaro, si è affidata all'avvocato Mione, e ha rifiutato di procedere sostenendo di avere un titolo annuale. L'8 gennaio, era partita la prima ordinanza, all'indirizzo della Lerici Mare. La Lerici Mare aveva evidentemente scaricato la questione sul socio privato: fatto sta, il 13 marzo, il Comune aveva intimato non più alla sua società, ma direttamente alla signora Rovere la rimozione del chiosco bar. Così non era stato. Era stata fatta una denuncia alla Procura. E ieri la Procura ha fatto sequestrare tutto. Il caso solleva molti interrogativi sui rapporti fra il Comune, la Lerici Mare, ed i sette soci privati. Il Comune, quale ente pubblico, ha ruolo di controllo: controllo evidentemente non operato, fino ad oggi, sul rispetto delle regole di smontaggio delle strutture a fine stagione. Il Comune è anche socio di maggioranza e quindi si è auto-intimato di rimuovere cabine e chioschi. Poi, però, ha intimato la stessa rimozione direttamente al socio privato. Le concessioni demaniali, sono intestate alla Lerici Mare ma risulta essere il Comune, negli atti formali, il soggetto che ha affidato a terzi la gestione delle attività secondarie, vale a dire noleggi e uso del bar, stabilendo che l'intero ricavato spetti solo a loro, senza trattenere alcuna percentuale. Su questo sistema, la Capitaneria e la Regione hanno sollevato dubbi e l'opposizione consiliare ha indirizzato un esposto alla Corte dei Conti a cui spetterà dirimere l'intricata questione.