DOPO i salti dei crocieristi spensierati a caccia di emozioni e diversivi dal tran-tran della vita quotidiana, i passi trascinati dei disperati alla ricerca di un'esistenza migliore. Così oggi il Molo Garibaldi. La nuova frontiera del porto-cerniera del turismo sarà teatro dell'arrivo di 424 migranti, aspiranti al riconoscimento di profughi. Questione di «vocazioni» della città di mare, nella quale le istituzioni devono essere pronte a tutto: anche a farsi carico dell'emergenza profughi, mettendo a frutto le sinergie, gli studi sviluppati in attesa dell'ora «x». Che saranno le 14 di oggi, quando il mercantile Kreta, 149 metri di lunghezza, che aveva in programma di venire alla Spezia per imbarcare container, sbarcherà quella moltitudine di uomini, donne e bambini che, in due momenti diversi, aveva recuperato nelle acque del Canale di Sicilia, nella notte a cavallo di sabato e domenica scorsi. I trasbordi sono avvenuti a 70 e 50 miglia a nord di Tripoli, da un gommone e da un barcone. Nel primo c'erano 75 migranti; nel secondo, stretti come sardine, 349. Ad indirizzare il mercantile sui punti-nave da cui era partito l'Sos lanciato, da bordo, con i telefoni satellitari è stata la centrale operativa del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, nell'ambito di un massacrante tour de force che da sabato a ieri ha portato a trarre in salvo oltre 7mila migranti. Il Kreta, che batte bandiera maltese, era la nave più vicina per portare soccorso e lo ha fatto in ossequio alle leggi del mare. A quel punto si è posto il problema. Che fare? La prima indicazione è stata quella di raggiungere il porto di Taranto. Poi il comandante della nave, palesando i ritardi che avrebbe accumulato nella tabella di marcia, considerata la destinazione prevista alla Spezia sull'onda del business, ha proposto di continuare sulla rotta programmata. E il ministero dell'Interno ha dato l'ok, mettendo in moto le istituzioni spezzine per prepararsi all'accoglienza. In cabina di regia il prefetto Mario Lubatti. Ieri riunioni e contatti con gli esponenti di Comune, Marina Militare, Capitaneria di Porto, forze di Polizia, Sanità Marittima, Autorità portuale, Caritas e Croce Rossa per mettere a punto il piano, tuttora in divenire. A bordo del Kreta ci sono 100 donne, 32 bambini e 292 uomini. Sono per lo più di nazionalità nigeriana. Ci sono anche diversi eritrei. Questo, almeno, stando a quello che loro hanno riferito ai primi soccorritori confidando nell' ottenimento dell'«asilo». Alla Spezia si svolgerà il primo screening anagrafico e sanitario. Qui, distribuiti nelle varie strutture di accoglienza già operanti, ne saranno destinati 37. Il resto, sui pullman, prenderà la via di altre città: Genova, Imperia, Savona, Cuneo, Novara, Asti, Alessandria. Mentre andrà in scena il 'battesimo' dello scalo spezzino in versione porto dei profughi, davanti alla prefettura si svolgerà una manifestazione di protesta della Lega Nord. Venerdì l'arrivo di una nave da crociera.