VIOLA i divieti di pesca nell'area marina protetta delle Cinque Ter­re, e così un pescatore finisce nei guai. È successo l'altra mattina: durante la normale attività di mo­nitoraggio del traffico marittimo con l'ausilio dei sistemi radar in dotazione, il personale della sala operativa della Guardia Costiera ha notato la presenza di un'imbar­cazione sospetta all'interno dell'Area marina protetta delle Cinque Terre, immediatamente confermata dal personale dell'en­te Parco addetto alla vigilanza. Si trattava di un moto peschereccio intento all'attività di pesca a stra­scico  nella "Zona C" dell'Area protetta. Veniva perciò disposto l'invio in zona del gommone veloce in dotazione alla Capitaneria di Porto che, dopo pochi minuti, ha intercettato l'unità da pesca. I mi­litari della Guardia Costiera han­no quindi proceduto ad identifica­re i componenti dell'equipaggio ed effettuare i controlli di rito, in seguito ai quali venivano seque­strate le attrezzature da pesca e de­nunciato il comandante dell'uni­tà alla competente autorità giudi­ziaria per aver effettuato attività di pesca a strascico all'interno dell'Area marina protetta delle 5 Terre. «Un'operazione di polizia giudiziaria riuscita perfettamente - afferma il tenente di vascello Giulio Colotto, capo sezione ope­rativa della Capitanerìa di Porto - grazie al costante monitoraggio delle acque compartimentali del­la sala operativa, alla tempestività e professionalità dell'equipaggio del battello GC A 69 e alla consoli­data sinergia con l'ente Parco, sia­mo riusciti a scongiurare gravi danni all'ecosistema marino in un'area di particolare sensibilità, che merita la massima salvaguar­dia».

23/04/2015 La Spezia

VIOLA i divieti di pesca nell'area marina protetta delle Cinque Ter­re, e così un pescatore finisce nei guai. È successo l'altra mattina: durante la normale attività di mo­nitoraggio del traffico marittimo con l'ausilio dei sistemi radar in dotazione, il personale della sala operativa della Guardia Costiera ha notato la presenza di un'imbar­cazione sospetta all'interno dell'Area marina protetta delle Cinque Terre, immediatamente confermata dal personale dell'en­te Parco addetto alla vigilanza. Si trattava di un moto peschereccio intento all'attività di pesca a stra­scico  nella "Zona C" dell'Area protetta. Veniva perciò disposto l'invio in zona del gommone veloce in dotazione alla Capitaneria di Porto che, dopo pochi minuti, ha intercettato l'unità da pesca. I mi­litari della Guardia Costiera han­no quindi proceduto ad identifica­re i componenti dell'equipaggio ed effettuare i controlli di rito, in seguito ai quali venivano seque­strate le attrezzature da pesca e de­nunciato il comandante dell'uni­tà alla competente autorità giudi­ziaria per aver effettuato attività di pesca a strascico all'interno dell'Area marina protetta delle 5 Terre. «Un'operazione di polizia giudiziaria riuscita perfettamente - afferma il tenente di vascello Giulio Colotto, capo sezione ope­rativa della Capitanerìa di Porto - grazie al costante monitoraggio delle acque compartimentali del­la sala operativa, alla tempestività e professionalità dell'equipaggio del battello GC A 69 e alla consoli­data sinergia con l'ente Parco, sia­mo riusciti a scongiurare gravi danni all'ecosistema marino in un'area di particolare sensibilità, che merita la massima salvaguar­dia».

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