VIOLA i divieti di pesca nell'area marina protetta delle Cinque Terre, e così un pescatore finisce nei guai. È successo l'altra mattina: durante la normale attività di monitoraggio del traffico marittimo con l'ausilio dei sistemi radar in dotazione, il personale della sala operativa della Guardia Costiera ha notato la presenza di un'imbarcazione sospetta all'interno dell'Area marina protetta delle Cinque Terre, immediatamente confermata dal personale dell'ente Parco addetto alla vigilanza. Si trattava di un moto peschereccio intento all'attività di pesca a strascico nella "Zona C" dell'Area protetta. Veniva perciò disposto l'invio in zona del gommone veloce in dotazione alla Capitaneria di Porto che, dopo pochi minuti, ha intercettato l'unità da pesca. I militari della Guardia Costiera hanno quindi proceduto ad identificare i componenti dell'equipaggio ed effettuare i controlli di rito, in seguito ai quali venivano sequestrate le attrezzature da pesca e denunciato il comandante dell'unità alla competente autorità giudiziaria per aver effettuato attività di pesca a strascico all'interno dell'Area marina protetta delle 5 Terre. «Un'operazione di polizia giudiziaria riuscita perfettamente - afferma il tenente di vascello Giulio Colotto, capo sezione operativa della Capitanerìa di Porto - grazie al costante monitoraggio delle acque compartimentali della sala operativa, alla tempestività e professionalità dell'equipaggio del battello GC A 69 e alla consolidata sinergia con l'ente Parco, siamo riusciti a scongiurare gravi danni all'ecosistema marino in un'area di particolare sensibilità, che merita la massima salvaguardia».