Il
porto di Gioia Tauro, a nord di Reggio Calabria, è il più grande terminal per
transhipment del mar Mediterraneo, e il principale scalo commerciale marittimo
situato nell'area metropolitana di Reggio Calabria.
Le
origini progettuali del porto di Gioia Tauro sono riportabili alla confusa
situazione politico-programmatica determinatasi in Calabria all'inizio degli
anni settanta che prevedeva l'assegnazione delle sede del capoluogo della
costituenda regione a Catanzaro.
L'area
costiera della Piana di Gioia Tauro, tradizionalmente coltivata ad agrumi e ad
oliveti, venne designata come sito adatto ad ospitare il porto del progettato
polo siderurgico di Reggio Calabria. Il progetto era stato elaborato come
misura compensativa rispetto alla mancata assegnazione della sede del capoluogo
di regione da parte della città in seguito ai “Fatti di Reggio”. Dette
soluzioni sul momento venivano ritenute importanti, ma fuorvianti rispetto ai
problemi generali e strutturali della regione.
In
quella circostanza, l'allora presidente del consiglio dei ministri Emilio
Colombo inserì nel suo pacchetto: l'insediamento del quinto centro siderurgico
a Reggio, la Liquichimica di Saline e la SIR di Lamezia Terme. Oggi è noto che
nessuna di queste iniziative è andata a buon fine dato che la sovrapproduzione
di acciaio ha reso del tutto inutile il progetto siderurgico e la Liquichimica
di Saline Joniche è ridotta oggi ad un ammasso di ruggine mai entrato in
funzione. L'area di Gioia Tauro venne in seguito designata come sede di una nuova
centrale elettrica ENEL a carbone anch'essa mai realizzata ma l'area portuale
interessata dai lavori, incompleti, fu infine ridestinata a un grande porto
commerciale, che vide la luce nel 1994. La posizione geografica baricentrica
nel Mediterraneo, la qualità e la dimensione delle strutture portuali,
un’intuizione di un imprenditore, il genovese Ravano, hanno trasformato Gioia
Tauro nel principale Terminal del Mediterraneo per il transhipment nel
trasporto container ed affermato anche il ruolo rilevante di Terminal per la
movimentazione di auto. Pertanto l’aumento del traffico e la tipologia delle
navi che scalavano questo porto hanno fatto avvertire la necessità di procedere
all'istituzione della Capitaneria di Porto (già Ufficio Circondariale
Marittimo), degli uffici di Polizia di Frontiera e della Guardia di Finanza,
della Dogana, del distaccamento dei Vigili del Fuoco.
L'attività
del porto ha avuto in breve tempo un formidabile decollo, raggiungendo la quota
di oltre 3 milioni di container/anno movimentati dalla Società MCT, del gruppo
Contship Italia, concessionaria di circa 1,5 milioni di mq. di suolo demaniale
marittimo, che impiega circa 1500 unità lavorative (indotto incluso).
Di
conseguenza il porto è stato classificato di rilevanza economica internazionale
con la Legge 27.02.1998 n. 30 e successive modificazioni ed integrazioni,
appartenente alla categoria II classe ai fini di quanto previsto dall'art. 4
della Legge 28.01.1994 n. 84.
Poiché
i volumi di traffico portuale hanno rapidamente raggiunto la soglia prevista
dalla Legge 84/94 è stata istituita l'Autorità Portuale con D.P.R. 16.07.1998;
con successivo Decreto del Ministro dei Trasporti e della Navigazione del
04/08/1998 sono stati fissati i limiti della sua circoscrizione territoriale.