Continua l’attività di contrasto alla
pesca dei datteri di mare da parte della Direzione marittima del Lazio. Dopo
l’attività svolta nelle scorse settimane dalla Capitaneria di porto di
Civitavecchia, questa mattina la Capitaneria di porto di Gaeta con il personale
della Guardia Costiera di Scauri ha svolto un’operazione mirata alla difesa del
pregiato mollusco. I militari, infatti, al termine di un’attività
d’informazione e monitoraggio, sono riusciti ad intercettare un sub lungo la
scogliera del Monte d’Oro di Scauri intento ad effettuare pesca in zona
vietata. Dopo aver osservato l’attività del pescatore, che procedeva con
continue immersioni, gli agenti riuscivano ad avere contezza che era in corso
un’attività di pesca vietata.
Il personale della Guardia Costiera
decideva, così, di intervenire per fermare il pescatore di frode. I militare,
nel corso dell’ispezione del prodotto appena pescato, constatavano che si
trattava di datteri di mare.
Il soggetto D.S. originario di
Minturno veniva denunciato alla competente Autorità Giudiziaria di Cassino con
contestuale sequestro penale di 108 esemplari di datteri di mare (Lithophaga
Lithophaga) nonché dell’attrezzatura servita per l’estrazione, tra cui un
martello utilizzato per frantumare la scogliera e consentire l’asportazione del
dattero. Il prezioso mollusco, la cui pesca, detenzione, trasporto e
commercializzazione è vietata in qualunque stato di crescita è tutelato da una severa
disciplina sanzionatoria, con l’arresto fino a due anni ed una ammenda fino a
dodicimila euro.
La pesca dei datteri di mare, da
trent’anni, è vietata poiché l’estrazione di tale mollusco bivalvo provoca
alterazioni ai fondali rocciosi con distruzione e deturpamento dell’ambiente
marino: solo il trascorrere di decine di anni consente il ripristino del danno
ambientale perpetrato.
I datteri di mare sequestrati, che sul
mercato avrebbero avuto un alto valore commerciale, venivano così rigettati in
mare non essendo prevista alcuna forma di commercializzazione.
Gaeta, 12 giugno 2018