La Guardia Costiera, con personale militare specializzato nel
settore pesca, ha provveduto ad effettuare una attività serrata di controlli
lungo il litorale di giurisdizione, per garantire la vigilanza dell’ecosistema
marino.
Controlli mirati lungo tutta la filiera della pesca, sono stati
svolti in mare con l’impiego, anche in orari notturni, delle unità navali
nonché a terra, nei punti vendita e di commercializzazione della zona.
Tale attività di controllo, come ormai accade da tempo, si è
avvalsa della moderna strumentazione, che consente di conoscere l’attività
dinamica delle maggiori unità da pesca.
I controlli si rendono necessari per i possibili gravi danni che
l’impiego di strumenti non consentiti arrecano al locale ambiente marino: una
rete da pesca collocata in modo indiscriminato provoca la pesca di risorse
ittiche nella fase giovanile ovvero di specie vietate.
L’azione di controllo dei militari della Guardia Costiera di
Gaeta e Formia ha portato a significativi risultati, anche in termini di
illeciti riscontrati.
La vigilanza effettuata dalla motovedetta di polizia marittima
CP 724 ha consentito di monitorare essenzialmente la pesca sotto costa e di
sottoporre a sequestro, in varie zone del litorale - in particolare nel Parco
Regionale Riviera d’Ulisse - un totale di circa due chilometri di rete da
posta collocati all’interno dell’area di pregio ambientale. L’uso di tali
attrezzi da pesca, collocati fraudolentemente in violazione della normativa
sulla pesca sportiva ed in materia di sicurezza della navigazione, ha portato
all’elevazione di sanzioni per un totale di sedicimila euro.
Il pescato intrappolato nella rete, ancora vivo, veniva rigettato
in mare.
In un caso, la Guardia Costiera di Gaeta riusciva ad individuare
un pescatore sportivo mentre imbarcava la rete sulla propria unità da diporto.
Fermato dai militari si procedeva al sequestro della rete ed alla elevazione di
una sanzione pecuniaria di tremila euro.
Analogamente, i controlli a terra che hanno impegnato i militari
della Guardia Costiera si sono concentrati sulle attività commerciali presenti
in zona, verificando la regola applicazione della normativa in materia di
tracciabilità del prodotto.
Tali controlli, necessari per la tutela del consumatore, hanno
comportato il sequestro di oltre trenta chilogrammi di prodotto “non tracciato”
e sanzioni amministrative per oltre sedicimila euro.
I controlli hanno riguardato anche gli automezzi impiegati per
il traporto del materiale ittico: il proprietario di un furgone, intento al
trasporto di prodotto ittico, veniva sanzionato per mancanza delle previste
autorizzazioni.
In una circostanza i militari
della Guardia Costiera di Gaeta hanno dovuto procedere nei confronti del
titolare di un esercizio commerciale, per aver tentato di impedire l’attività
di controllo e ispezione del locale e del prodotto ittico presente, elevando
una sanzione pecuniaria di quattromila euro.