Questa mattina potranno iniziare nel porto di Gaeta le
operazioni di imbarco sulla Motonave Michelle 1, di bandiera maltese, del
materiale ferroso che la Guardia Costiera di Gaeta, nel novembre 2013,
ipotizzando una illecita gestione e traffico di rifiuti, oltre ad ulteriori
ipotesi di reato in materia ambientale, aveva sottoposto a sequestro preventivo
su disposizione della Procura della Repubblica di Cassino.
Il dissequestro del materiale ferroso, concesso nel tardo
pomeriggio di ieri dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di
Cassino, è avvenuto al termine delle attività di “riprocessamento” (processo
tecnico di selezione dei rottami di ferro e loro separazione dai prodotti non conformi,
da considerarsi rifiuti).
9 (nove) le tonnellate di rifiuti speciali pericolosi rinvenute
all'interno del grande ammasso ferroso, al termine delle operazioni, sulle
quali hanno vigilato giornalmente i militari della Guardia Costiera, con il
supporto tecnico del personale di Arpa Lazio, intervenuto anche per la
classificazione dei rifiuti, necessaria per il loro successivo, corretto,
smaltimento.
Il rinvenimento di rifiuti speciali pericolosi conferma le
ipotesi di reato formulate sin dall'inizio dai militari della Guardia Costiera
di Gaeta, che un anno fa diedero avvio ad una complessa ed approfondita
attività d’indagine per violazione della normativa nazionale ed europea in
materia di trattamento e gestione dei rifiuti.
Tra i rifiuti speciali pericolosi sono stati rinvenuti, tra
l’altro, filtri d’ olio di autovetture non trattati, contenitori metallici
sotto pressione, parti di circuiti elettrici ed elettronici, pneumatici d'auto
fuori uso e parti di autoveicoli.
Sotto la vigilanza dei militari della Guardia Costiera di Gaeta,
tali rifiuti sono stati avviati a regolare smaltimento presso centri
autorizzati della provincia di Latina.
Solo il sequestro operato in porto un anno fa dalla Guardia
Costiera di Gaeta ha impedito che tali rifiuti, raggiungessero illecitamente
porti esteri a bordo di navi mercantili.
Il porto di Gaeta è stato così finalmente liberato da rifiuti
speciali, pericolosi per il delicato ecosistema marino del Golfo nelle cui
immediate vicinanze vennero depositati prima, in vista della loro spedizione a
mezzo navi mercantili, e poi per le necessarie operazioni tecniche di
“riprocessamento”.
I rottami ferrosi, “decontaminati” questa volta dai rifiuti
speciali, potranno lasciare il porto di Gaeta per raggiungere via mare un porto
estero e tornare a vivere in un nuovo ciclo di produzione.
Avendo sottoposto al vaglio l’intero processo di smaltimento dei
rifiuti, la Guardia Costiera di Gaeta, in questa complessa attività d’indagine
a tutela dell’ambiente, iniziata un anno fa, ha denunciato alla Procura
della Repubblica di Cassino diverse persone e società per i numerosi reati
ambientali accertati, tra i quali la gestione e il traffico illecito di
rifiuti, le false indicazioni fornite sulla natura, composizione e
caratteristiche dei rifiuti, il danneggiamento ambientale nonché
l’alterazione di luoghi soggetti a particolare tutela ambientale, come è il
Golfo di Gaeta.
Nel corso dell’attività
di indagine, sono stati riscontrati dai militari della Guardia Costiera anche
gravi illeciti amministrativi connessi con i reati ambientali accertati