Prosegue
senza sosta il lavoro in mare ed a terra dei militari della Guardia Costiera di
Brindisi al Comando del Capitano di Vascello (CP) Salvatore MINERVINO. Come
preannunciato, la presenza in mare, a terra e nella Sala Operativa degli uomini
e donne e dei mezzi del Corpo è stata incrementata allo scopo di salvaguardare
e tutelare la sicurezza dei bagnanti e di tutti i fruitori del mare e della
costa in concomitanza con il lungo ponte di Ferragosto. Ben 154 sono stati i
controlli eseguiti finalizzati ad arginare comportamenti illeciti posti in
essere prevalentemente nell’ambito della gestione ed utilizzo del demanio
marittimo e del libero uso del mare. I risultati in termini di individuazione e
sanzione degli illeciti non si sono fatti attendere: irrogate 19 sanzioni
amministrative per violazioni dei precetti dell’ordinanza balneare della
Regione Puglia e dell’ordinanza di sicurezza balneare della Capitaneria di
Porto di Brindisi per un ammontare complessivo di oltre 15.000 euro. In particolare, le violazioni
riscontrate hanno riguardato la presenza di imbarcazioni sottocosta, lo
spostamento delle biomasse dagli arenili in assenza di autorizzazione e la
sosta selvaggia sulle dune costiere e sul demanio. Nel corso di una mirata
azione di controllo in località Torre Canne del Comune di Fasano, i militari
della dipendente motovedetta CP578 hanno sottoposto a fermo e sanzionato ben 7
conduttori di mezzi nautici intercettati all’interno della fascia di 200 metri
dalla battigia riservata esclusivamente alla balneazione. La presenza di
imbarcazioni in tale zona comporta un elevatissimo e gravissimo rischio per
l’incolumità dei bagnanti ma questo sembra non interessare a chi ritiene di
poter liberamente circolare in mare senza limiti, in spregio a qualsiasi
regolamentazione o norma. L’attività ha seguito quella posta in essere meno di
una settimana fa quando, in un blitz eseguito in sinergia con la Squadra
Nautica della Polizia di Stato, furono intercettati e sanzionati i conduttori
di acquascooter che scorrazzavano all’interno delle acque dell’A.M.P. di Torre
Guaceto. In località Specchiolla invece è stata individuata e bloccata
un’attività illecita di spostamento di “Biomasse Vegetali Spiaggiate”,
impropriamente definite alghe, che a seguito delle recenti mareggiate, si erano
spiaggiate in più punti del litorale brindisino e che erano state oggetto di
reiterate segnalazioni ai numeri della Sala Operativa. Lo spiaggiamento delle
biomasse è un fenomeno naturale riconducibile all’azione concomitante della
presenza delle specie vegetali nell’ecosistema marino (in prevalenza la
fanerogama Posidonia Oceanica), dei cicli biologici delle stesse, dell’
intensità e direzione delle onde e delle correnti ecc. e che generano veri e
propri accumuli sulla battigia ed i primi metri delle spiagge, creando non
pochi disagi a bagnanti ed operatori. La presenza di tali biomasse è
fondamentale per il naturale ripascimento degli arenili pertanto, in ragione di
ciò, la Regione Puglia ha vietato la deliberata asportazione delle stesse dal
sito di concentrazione, rimandando a opportune misure di corretta gestione del
delicato sistema e contenute nelle proprie Linee Guida che prevedono il
coinvolgimento dei Comuni costieri. Detto e fatto, i militari della sezione di
Polizia Marittima hanno filmato e fotografato in maniera occultata un
concessionario per aver violato proprio tale precetto: con l’ausilio di un
mezzo agricolo aveva provveduto arbitrariamente ed indiscriminatamente a
movimentare le biomasse spostandole dal proprio lido sulla scogliera adiacente
sulla quale erano presenti diversi bagnanti. Nel corso delle operazioni erano
giunte presso la Sala Operativa della Capitaneria numerosissime segnalazioni.
Al trasgressore è stata comminata una sanzione amministrativa dell’importo
massimo di 3.098 euro.
Altre tipologie di infrazioni rilevate hanno riguardato la mancanza di
dotazioni di sicurezza e presidi medici da parte degli stabilimenti balneari e
la sosta selvaggia sulle dune costiere, un esempio di inciviltà e di mancanza
di rispetto che non conosce limite. Nei casi di specie, le sanzioni ammontano
rispettivamente a 3.098 euro e 206 euro cadauna.