Si comunica che nel corso di un'attività di pattugliamento svolta all'interno del porto Megarese, una motovedetta della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Augusta si è imbattuta in una barca che svolgeva attività di pesca di frodo, sia perché la medesima imbarcazione non era munita di licenza, e sia perché la battuta di pesca era svolta in una zona vietata, costituita dall'ambito portuale, appunto.
Tra l'altro, l'illegittima pesca effettuata in porto è, come noto, potenzialmente pericolosa per la pubblica incolumità.
Il soggetto intento, già noto e con precedenti penali, ha rassegnato le generalità, ma non si è fermato all'alt dei Militari, non accondiscendendo al controllo di polizia marittima.
Lo stesso pescatore irregolare è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale, e per non aver ottemperato ad un ordine dell'Autorità.
Tale attività di vigilanza si pone come obiettivo primario la salvaguardia dell'ecosistema marino che, soprattutto in prossimità della costa, risente pesantemente degli effetti di una pesca che non solo è effettuata in maniera irriguardosa delle norme, ma che può risultare anche dannosa per i consumatori, quando esercitata in porto.
Augusta, 30 agosto 2016.