Nella mattinata del 15 marzo 2016, a seguito di segnalazione riguardante la presenza di due pescatori subacquei all' interno dell' A.M.P. "Capo Caccia – Isola Piana" pervenuta presso la Sala Operativa dell' Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero, personale militare dipendente si recava in località Porto Agra ed intercettava due persone con al seguito una cesta colma di ricci di mare (Paracentrotus lividus), nonché attrezzatura da sub utilizzata presumibilmente per la raccolta della predetta specie ittica.
Accertato che si trattasse effettivamente delle persone oggetto della segnalazione, si iniziavano le procedure di rito. Alla richiesta di consegna, al fine di procedere con il previsto sequestro penale, del prodotto ittico illecitamente catturato, uno degli interessati poneva in essere una condotta oltraggiosa nei confronti dei militari operanti e successivamente, rifiutatosi più volte di consegnare l' oggetto del reato, fuggiva a gran velocità a bordo della propria autovettura, effettuando brusche manovre (anche invadendo la corsia di marcia opposta) che mettevano seriamente a repentaglio l' incolumità propria, dei militari che intanto tentavano di inseguirlo e di quanti si trovavano a transitare in quei frangenti.
Iniziate le attività di indagine tese ad accertare le generalità del trasgressore, i militari in parola venivano a conoscenza dell' esistenza di un' ordinanza per la concessione della detenzione domiciliare nei suoi confronti emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Sassari. Si prendevano, quindi, contatti con l' Autorità Giudiziaria che, alla luce dei fatti, disponeva l' arresto per evasione e resistenza ad un Pubblico Ufficiale a carico del pescatore di frodo, delegando per l' esecuzione gli Ufficiali/Agenti di Polizia Giudiziaria dell' Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero.